Il motto di ieri: niente panico!
Nella foto: Samantha Cristoforetti durante una simulazione di emergenza durante l’addestramento prima del lancio.
“Niente panico” è scritto a chiare lettere sulla Guida Galattica per Autostoppisti nella serie di Douglas Adams. “Niente panico” è stato, però, anche il motto ieri al Columbus Control Centre a Oberpfaffenhofen, in Germania, come anche al Centro di Controllo della Stazione Spaziale a Houston, Mosca e Tsukuba (Giappone).
Alle 9:44 italiane all’interno della ISS è scattato un allarme di emergenza, che poteva indicare la presenza di ammoniaca (proveniente dai circuiti di raffreddamento esterni) nell’ atmosfera della Stazione. Seguendo le procedure di emergenza, gli astronauti si sono immediatamente recati nel segmento russo della Stazione, dove non vi sono circuiti di raffreddamento ad ammoniaca e dove hanno potuto verificare dalle misure effettuate che non vi erano tracce di ammoniaca in aria.
Già da subito sono sorti dubbi sul fatto che si trattasse veramente di un inquinamento di ammoniaca nell’aria che respirano gli astronauti, ma per ragioni di sicurezza (la precauzione non è mai troppa quando ci trova nello Spazio) all’equipaggio è stato chiesto di restare nel segmento russo mentre la situazione veniva analizzata nel dettaglio.
In questo tipo di emergenza il circuito di raffreddamento esterno ad ammoniaca viene subito spento e la pressione viene ridotta per impedire ulteriori perdite di gas tossico nei moduli abitativi della Stazione Spaziale. Ieri il sistema di controllo termale B ad acqua è stato spento, rendendo non disponibile ben metà del sistema di raffreddamento della ISS.
Anche il laboratorio Columbus è stato spento dal suo centro di controllo (COL-CC) per ridurre la produzione di calore negli ambienti della Stazione.
Mentre gli astronauti attendevano l’ok per riaprire il portello che divide il segmento russo dal resto della Stazione, i Centri di Controllo erano impegnati a farsi una prima impressione di cosa era accaduto e cercare di adattare la configurazione della ISS per affrontare la situazione. Nel frattempo alcuni esperti sono stati chiamati per analizzare i dati relativi agli allarmi scattati; nel pomeriggio la situazione si è fortunatamente stabilizzata e si è potuto concludere che si fosse trattato di una serie di falsi segnali, generati a livello di computer.
Infine verso sera è stato possibile dare all’equipaggio l’ok per rientrare nella parte statunitense della ISS, indossando comunque le maschere anti-gas per sicurezza, mentre veniva analizzata l’atmosfera del modulo. Una volta confermata l’assenza di ammoniaca, alle 21:00 Samantha Cristoforetti e gli altri membri della Stazione hanno avuto il via libera per tornare a dormire nei loro letti.
Nonostante si sia trattato di un falso allarme, il sistema termale di controllo B rimane tuttora spento; non vogliamo agire con troppa fretta: la Stazione Spaziale è un sistema complesso ed è bene che recuperi la sua completa funzionalità in modo graduale. In effetti, l’emergenza si è trasformata in niente altro che un problema di organizzazione per noi, che ci siamo ritrovati a riaggiustare la schedule degli astronauti per recuperare il tempo perso!
In un certo senso, questa giornata di allarme è arrivata nel momento migliore: gli astronauti erano pronti a iniziare una serie di esperimenti con alcuni esemplari di moscerini della frutta (vivi) e altri esperimenti di biologia che sarebbero falliti se non seguiti in maniera continua (come sarebbe successo durante il tempo passato dall’equipaggio nel segmento russo).
Nonostante il Columbus sia stato spento gli esperimenti e l’hardware del Laboratorio sembrano essere in buono stato e aver superato bene l’emergenza. Se tutto procede secondo i piani probabilmente nella giornata di oggi Samantha Cristoforetti e Terry Virts saranno in grado di condurre la prima sessione per l’esperimento Airway Monitoring.
In conclusione: anche se ci fosse davvero stata una perdita di ammoniaca la situazione era sotto controllo sia sulla Stazione Spaziale sia ai Centri di Controllo. Questo ci ricorda però quanto essenziali siano le simulazioni alle emergenze e l’addestramento che astronauti e personale a Terra fanno più e più volte prima di una missione (Samantha Cristoforetti aveva partecipato ad una simulazione di emergenza proprio per un caso come questo un paio di settimane prima del lancio).
E ci ricorda quanto saggio sia il motto della nostra missione: Niente Panico!
Per l’ articolo originale (in tedesco): https://www.dlr.de/blogs/de/desktopdefault.aspx/tabid-9260/15960_read-791/
Thomas Uhlig, Columbus Flight Director
15/01/2015