Come addomesticare il vostro esperimento spaziale
Ci sono operazioni che qui dal Centro di Controllo a Terra non possiamo controllare più di tanto e questo, lo ammettiamo, ci rende nervosi a volte. Una di queste è l’esperimento MARES nel laboratorio spaziale Columbus: è grande, altamente complesso e a volte sa essere alquanto capriccioso.
Il Muscle Atrophy Research and Exercise system (MARES) https://en.wikipedia.org/wiki/Muscle_Atrophy_Research_and_Exercise_System) ci permette di studiare il sistema muscolare degli astronauti e contribuire cosi a rispondere ad alcune delle domande essenziali che riguardano le missioni spaziali di lunga durata: come reagisce il corpo umano alla microgravità ? Quanto velocemente i muscoli si indeboliscono se non vengono usati da un astronauta?

Muscle Atrophy Research and Exercise System (MARES). Credits: ESA
A volte ci piace pensare a MARES come a una specie di “ mostro” : riempie ben meta’ del modulo Columbus. Richiede molto tempo ad essere preparato e altrettanto tempo per essere messo via alla fine della sessione; assomiglia un po’ ad uno di quegli attrezzi da palestra che si trovano nei centri fitness e che nessuno all’ inizio sa mai come usare. E’ forse per questo che noi flight controllers ne abbiamo cosi’ tanto rispetto: e’ un sistema meccanicamente complesso e tutte le volte che ci sono stati problemi mentre un astronauta lo stava utilizzando si sono rivelate situazioni decisamente complicate da risolvere alla radio.
Quindi devo ammettere che quando ho scoperto di non essere di turno quando MARES era programmato mi sono sentito sollevato; anche se poi non bisogna mai sottovalutare i colleghi in malattia da dover sostituire….
Ma alla fine i miei colleghi e Samantha Cristoforetti hanno fatto un ottimo lavoro; la sostituzione della batteria e’ andata a buon fine (una macchinario di queste dimensioni richiede più’ energia di quella che il Columbus può’ fornire di per se’ ). Oltre a questo lavoro di manutenzione Samantha ha installato un nuovo hard drive per poi testare MARES per la prima volta in orbita attraverso la calibratura dei suoi servomotori.
E infine MARES e’ stato rimesso dove ogni mostro deve stare, nella sua “ gabbia” (un armadio all’interno del laboratorio Columbus)…ma solo fino alla prossima volta!
Thomas Uhlig, Columbus Control Centre
Nella foto di copertina: Da non provare a casa, solo nello spazio! Quattro anni fa MARES veniva installato nel modulo Columbus – l’astronauta Doug Wheelock dimostra la sua bravura in microgravità’. (Credits: NASA)
27/03/2015




Quando si accende una candela, per esempio, la fiamma si allunga verso l’alto perché viene “allungata” dalle correnti di aria calda che formano e che risalgono verso l’alto. Le correnti si formano infatti come conseguenza del principio di Archimede. Quando una bolla di aria calda si forma, si espande e in questo modo sposta un volume di aria fredda, che ha un peso maggiore di quello della bolla. Ne risulta una spinta verso l’alto che porta la bolla a spostarsi. Poiche’ il microgravità il peso dei corpi viene annullato, anche la spinta subita dall’aria calda verso l’alto viene annullata. Dunque non ci sono quelle correnti che danno alla fiamma terrestre la sua tipica forma. Di fatto le fiamme, in orbita, tendono a essere sferiche.