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Ciao ATV, ciao!

È tempo di addii! La navicella Dragon ha appena lasciato la Stazione Spaziale Internazionale, all’inizio di questa settimana, e oggi l’ATV dell’ESA Georges Lemaître (che bel nome!) si è staccato dalla ISS e, dopo un bel po’ di orbite, si tufferà nell’atmosfera terrestre.

Presto l’enorme calore dovuto all’attrito, che la frenerà durante l’attraversamento dell’atmosfera, trasformerà la navicella in una grande palla di fuoco – una fine adeguata, se si pensa che Lemaître è stato uno dei pdri fondatori della teoria ddel Big Bang!

Purtroppo questo sarà l’ultimo degli ATV – dopo cinque missioni di grande successo, il progetto è ora completo. A ciascuna missione, il Columbus Control Center (Col-CC) ha contribuito con le necessarie infrastrutture di terra, rifornendo i nostri colleghi dell’ATV Control Center di Tolosa, in Francia, delle connessioni con il  network della ISS per lo scambio di semplici dati, di video, di messaggi vocali.

Ieri, quando l’astronauta dell’ESA Samantha Cristoforetti e il cosmonauta Alexander Samokutyaev hanno chiuso i portelloni dell’ATV, la Stazione Spaziale si è preparata alle ultime ore prima del distacco. Abbiamo spento la piccola stazione radio amatoriale di Columbus e l’esperimento esterno Rapidscat, per evitare ogni possibile interferenza radio tra la ISS e il sistema di navigazione dell’ATV.

Lentamente la Stazione Spaziale ha assunto l’orientamento previsto per il distacco. Quanto è arrivato il momento, il controllo attivo di posizione della ISS è stato spento del tutto: Georges Lemaître aveva bisogno di darsi una spinta per lasciare la Stazione senza che la navicella-madre cercasse di compensare l’impulso ricevuto.

E infine non rimaneva che salutarsi…

Gli ATV fanno part di una vera e propria flotta di navicelle di rifornimento della ISS. Quando lo Space Shuttle della NASA è andato in pensione, la navicella russa Soyuz è diventuta l’unico “ascensore” per il trasporto delle persone su e giù dalla Stazione Spaziale. Tre astronauti dividono un piccolo spazio – e di sicuro non c’è un gran posto per molti altri bagagli!

Nonostante questo, la capacità di trasporto è rimasta sufficiente per rifornire la ISS dei carichi più importanti. A questo hanno pensato per anni la navicella cargo russa Progress, l’HTV giapponese e il nostro ATV. Le new entries della flotta cargo, relativamente parlando, sono i due veicoli commerciali statunitensi: il Dragon della Space X e il Cygnus della Orbital Science.

Mentre però l’ATV e il Progress volano fino alla ISS e attraccano per conto loro, gli altri hanno bisogno di assistenza da parte della Stazione: si avvicinano e poi volano “in formazione” con la ISS – un meccanismo orbitale complesso, non troppo semplice da programmare – prima di essere catturati dolcemente dal braccio robotico, che li avvicina a un portellone di attracco. Solo allora gli astronauti possono entrare e iniziare a scaricare i rifornimenti.

Paradossalmente, portare qualcosa dalla ISS a Terra è invece molto più complicato. Le navicelle ATV, HTV, Progress e Cygnus sono sprovviste di scudi termici o di altri sistemi necessari per sopravvivere a un rientro in atmosfera. Sono invece progettati per consumarsi negli strati superiori dell’atmosfera. È per questo motivo che gli astronauti li caricano di rifiuti e che vengono utilizzati come “pattumiere cosmiche”.

A parte la capsula Soyuz usata per il rientro degli astronauti, solo il Dragon è progettato per resistere alla tremenda energia dovuta agli strati atmosferici, che frenano la navicella a partire da una velocità oltre 23 volte maggiore di quella del suono.

Tom Uhlig, Direttore di volo del Columbus Control Centre – traduzione a cura di Stefano Sandrelli. 

Niente Panico

17/02/2015