L’equipaggio della Soyuz, la piccola astronave russa che ci porterà sulla Stazione Spaziale Internazionale, è composto da tre persone. Nel posto centrale si siede il comandante, che è sempre un/a cosmonauta russo/a. Nel mio caso si tratta di Anton Shkaplerov, al suo secondo volo nello spazio.
Io mi siederò nel posto di sinistra, quello dell’ingegnere di bordo, una sorta di co-pilota, anche se non si può davvero dire che la Soyuz si piloti come un aeroplano. L’addestramento del comandante e dell’ingegnere di bordo sono pressoché identici per quanto riguarda la conoscenza dei sistemi di bordo e delle procedure, nonché nella capacità di controllare manualmente il veicolo in alcune fasi del volo, come l’avvicinamento finale alla Stazione Spaziale, l’attracco e il rientro nell’atmosfera.
Ma quando siamo ai nostri posti nel simulatore Soyuz, o presto nel veicolo reale, ognuno di noi ha dei compiti ben precisi, che in gran parte derivano dall’accessibilità dei controlli. Per esempio, solo il comandante nel posto centrale ha una buona visione dal periscopio e può quindi controllare l’orientamento del veicolo prima di accendere il motore. Io, invece, nel posto di sinistra, ho accesso per esempio ai cosiddetti “comandi particolarmente importanti”, una serie di 22 pulsanti che permettono di effettuare molte operazioni vitali anche con il computer di bordo in completa avaria.
Come ingegnere di bordo ho inoltre, ancor più del comandante, la responsabilità di conoscere perfettamente il funzionamento di tutti i sistemi, in modo da poter supportare l’equipaggio nel prendere rapidamente la giusta decisione in caso di situazioni non nominali.
30/06/2014
4 Comments
Da quanto ho capito da quando diventi astronauta l’unica cosa che devi studiare è lo Soyuz.
Quante ore di preparazione ci vogliono per arrivare a diventare co-piloti?
È molto complicato oppure abbastanza comprensibile e facile da studiare?
La prego di rispondermi, ci conto davvero tanto 🙂
Caro Kevin,
assolutamente no: prepararsi al volo sulla Soyuz è un aspetto importante dell’addestramento, ma non è certo l’unico. Basta che tu segua il mio Diario di Bordo per rendertene conto.
Per quanto riguarda la difficoltà, tieni conto che è una questione molto individuale. Abbiamo tutti punti di forza e debolezza e quindi troviamo difficili cose diverse.
Personalmente ho trovato l’addestramento sulla Soyuz impegnativo, ma non eccessivamente difficile.
Ciao,
Samantha
Ciao Samantha,
voglio congratularmi con te per tutti i brillantissimi risultati che hai conseguito fino ad oggi, che ti hanno permesso di realizzare il tuo sogno. Mi chiedo, però, se il grandissimo impegno che un evento così richiede ti consente di avere una vita privata.
Good luck, ti seguirò costantemente
Marina
ciao Samantha,credo che per te e i tuoi colleghi sia un giorno veramente speciale voglio augurarvi tutto il meglio per la missione e darvi un forte abbraccio e a te un grande bacio ..siamo fieri di te ,,……..e adesso …volaaaaaaaaaaaaaa