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L+50: L’odore dello spazio

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti (nota scritta il 13/01/2015):

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorno di missione 50 (12 gennaio 2015)—Ieri è stato il mio 50° giorno nello spazio e certamente un grande giorno per la ISS—come sono certa abbiate sentito, Dragon è arrivato! Ora abbiamo una nuova stanza collegata al boccaporto Nadir [la direzione verso il basso—N.d.T.] del Nodo 2, proprio accanto ai nostri alloggi dell’equipaggio: per tutto il tempo in cui sono stata qui c’era un portello che dava sul vuoto là, ora posso girare e “immergermi in giù” verso l’interno di Dragon. La nostra casa nello spazio è diventata più grande.

L’avvicinamento e la cattura sono avvenuti nella mattinata e, almeno per quanto abbiamo potuto vedere dalla nostra prospettiva, tutto è andato veramente bene. È stato molto toccante guardare questo veicolo avvicinarsi alla ISS e distinguere sempre più dettagli mentre arrivava più vicino, un messaggero dalla Terra che portava rifornimenti per gli unici sei esseri umani attualmente non sul pianeta.

Mi ha colpito quanto sia rimasto stabile mentre si avvicinava a noi dal basso: si poteva appena notarlo controllare la sua posizione e l’assetto. Quando si è fermato all’ultimo punto di attesa a 30 metri è sembrato già così vicino, non riuscivo a credere che sarebbe arrivato altri 20 metri più vicino prima che potessimo afferrarlo, ma naturalmente là fuori non abbiamo molti riferimenti per giudicare la distanza. È arrivato al punto di cattura, a una distanza di 10 metri, durante la notte orbitale, con le luci rosse e verdi accese ai lati che si riflettevano magnificamente sui pannelli solari. Appena dopo il sorgere del sole abbiamo avuto il “GO per la cattura” da Houston, e Butch ha manovrato dolcemente il braccio robotico verso il perno di presa e premuto il grilletto per avviare la sequenza di cattura. Tenevo pronte tutte le mie cue cards [schedine riassuntive—N.d.T.], ma fortunatamente non ce n’è stato alcun bisogno. Tutto è andato perfettamente!

Dopo abbiamo messo il braccio in una configurazione sicura e da terra hanno preso il controllo per manovrare Dragon verso la sua posizione di ormeggio al boccaporto Nadir del Nodo 2. Una volta che sono stati avvitati i bulloni per stabilire una salda connessione meccanica, ho ricevuto un go per il controllo di tenuta stagna del vestibolo: se vi state chiedendo cosa sia, diciamo che è lo spazio fra i portelli.

C’è un portello sul nostro lato, Dragon ne ha uno sul suo lato: quando i portelli vengono aperti, dobbiamo avere un “corridoio” a tenuta stagna nel mezzo che ci permetta di passare: quello è chiamato vestibolo. Subito dopo l’ormeggio, il vestibolo si trova nel vuoto: se ci pensate, è all’esterno del portello dal nostro lato e all’esterno del portello dal lato di Dragon. Prima di equilibrare la pressione e aprire il portello, è importante assicurarsi che il vestibolo non abbia perdite. A questo scopo ho aperto una piccola zona fra il vestibolo e l’atmosfera della cabina della ISS e pressurizato il vestibolo a 260 mmHg, verificando poi che la pressione rimanesse stabile per 20 minuti. A quel punto, ho equilibrato completamente la pressione e Terry e Butch sono subentrati per aprire il portello e lavorare alla riconfigurazione del vestibolo per il periodo in cui Dragon rimarrà sulla ISS.

A un certo punto, una volta aperto il portello sul nostro lato, Terry mi ha invitata ad annusare “l’odore dello spazio” nel vestibolo. È una specie di barzelletta, naturalmente, lo spazio non ha odore. Ma è apparentemente il tipico odore dei materiali che sono stati esposti al vuoto. Non un odore piacevole, vi dirò: direi che la componente dominante è “bruciato” con un pizzico di “stantio”. Ma hey, se questo significa che un’astronave è venuta a farci visita, per me va sempre bene!

[nel video: il momento in cui Samantha annusa “l’odore dello spazio”, con sottotitoli in italiano e inglese—N.d.T.]

[youtube pp3JJ225RjQ nolink]

15/01/2015

L+48, L+49: Un regalo di Natale da astronauta

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorni di missione 48 e 49 (10–11 gennaio 2015)—Questa settimana Dragon è stato certamente al centro dei nostri pensieri.

Prima di tutto, come potete immaginare, dopo diversi ritardi siamo stati molto felici quando ieri abbiamo visto il decollo avvenuto con successo. Per essere più specifici, abbiamo visto un replay, non eravamo in grado di guardare il lancio in diretta, sebbene fossimo “sintonizzati” su NASA TV per tutto il tempo.

Sì, avete sentito bene, possiamo guardare NASA TV quassù… in un certo senso. C’è un sistema di videoconferenza e su uno dei nostri laptop, posizionato nel Nodo 1, dove mangiamo, il Controllo Missione può trasmettere in streaming un canale TV su nostra richiesta. Personalmente non seguo molto la TV, così per la maggior parte del tempo guardiamo ESPN, un canale sportivo americano di cui Terry e Butch sono molto appassionati. Ma per eventi speciali come il lancio di Dragon chiediamo NASA TV.

Sfortunatamente questo non è un servizio senza interruzioni, e non sto parlando degli spot pubblicitari. Il sistema di videoconferenza (come la nostra email, l’accesso a Internet e due dei nostri canali Space-to-Ground [dallo spazio a terra—N.d.T.]) funzionano solo quando le nostre antenne in banda Ku hanno copertura. Le interruzioni sono piuttosto frequenti e possono variare da alcuni minuti a un’ora intera. Il lancio di Dragon è avvenuto durante uno di questi buchi di copertura, che chiamiamo LOS (Loss-Of-Signal [perdita di segnale—N.d.T.).

A ogni modo, torniamo al nostro argomento principale, prepararsi all’arrivo di Dragon. Oggi Butch e io abbiamo avuto un’ultima sessione di addestramento in cui abbiamo provato la cattura. Ho parlato della coreografia della cattura e dei nostri rispettivi ruoli nella nota del diario L+19, nel caso ve la siate persa.

In qualità di M2, una delle mie grandi responsabilità sarà fare attenzione a ogni possibile indizio di situazione non nominale ed essere pronta a eseguire la risposta appropriata: lo definiremmo “seguire le cue cards [schedine riassuntive—N.d.T.] di malfunzionamento”.

Oggi ho scritto un numero sulla cue card accanto a ogni malfunzionamento e ho chiesto al nostro istruttore a terra di chiamare un numero durante l’avvicinamento e la cattura, in modo da fare pratica mentalmente nel determinare la risposta appropriata, senza interferire in alcun modo con l‘attività di prova della cattura di Butch.

16191395786_c0e9383dc4_oVisto che durante una delle sessioni eravamo in Ku LOS (vedete sopra), e non ero in contatto radio con il nostro istruttore, Butch ha inaspettatamente iniziato a chiamare numeri a caso mentre manovrava il braccio. Ottimo addestramento! E fra l’altro, anche se ci addestriamo agli scenari peggiori, ci aspettiamo tutti che domani Dragon e il braccio funzionino perfettamente. E Terry scatterà delle foto fantastiche: oggi ha passato molto tempo impostando le macchine fotografiche e, conoscendo le sue abilità, andarà tutto bene!

Hey, c’è un’altra piccola cosa delle nostre scorse vacanze di Natale che vorrei condividere, in realtà del giorno di Natale. Terry è stato così premuroso da fare arrivare in volo per me una spilletta dorata da astronauta, che viene consegnata quando si vola veramente nello spazio, e me l’ha donata come regalo di Natale. È stato veramente bello e completamente inaspettato. E Butch mi ha regalato la patch Soyuz Mach-25. Non ho compagni di equipaggio meravigliosi?

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS

12/01/2015

L+46, L+47: Preparare ATV-5 per l’ultimo viaggio

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti (nota scritta il 10/01/2015):

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorni di missione 46 e 47 (8–9 gennaio 2015)—In fondo non abbiamo in programma di lavorare qui sulla Stazione Spaziale in questo fine settimana, tranne che per le consuete attività di pulizia. Come potreste avere sentito, il veicolo di rifornimento Dragon non è ancora arrivato qui, quindi non ci stiamo affrettando a portare fuori del materiale urgente e iniziare il lavoro scientifico. La buona notizia è che ora è in volo. Hurrah e congratulazioni!

Quindi domani Butch e io avremo una sessione finale di addestramento a bordo per prepararci a catturare Dragon lunedì. Martedì entreremo e inizieremo un impegnativo periodo di alcune settimane di intenso lavoro scientifico e logistico, prima di rimandare indietro Dragon alla fine della sua missione. Anche la missione di ATV-5 terminerà il mese prossimo e quello è naturalmente un grosso veicolo da caricare.

Per la maggior parte del suo tempo a bordo è rimasto piuttosto vuoto, come suggerito da considerazioni sul centro di massa nel caso di un distacco d’emergenza. Fortunatamente nelle scorse settimane abbiamo avuto il permesso di trasferire progressivamente sempre più spazzatura nell’ATV, cosa che ha liberato molto spazio nel nostro modulo di stivaggio, il PMM, e reso molto più facile trovare le cose lì dentro! In effetti, lo sfortunato incidente della missione Orb-3 in ottobre non ha rappresentato soltanto la perdita del cargo, ma ha anche significato che abbiamo un bel po’ di spazzatura in più a bordo che altrimenti ora non ci sarebbe.

Ieri Butch e io abbiamo installato delle piastre adattatrici sopra i compartimenti di stivaggio pieni sulle pareti dell’ATV—altri sacchi di spazzatura saranno assicurati a questi adattatori, in modo da riempire il volume interno il più possibile. Come potete vedere nella foto, sta iniziando ad apparire un po’ come il lavoro in una grotta lì dentro, è piuttosto divertente!

Giovedì ho lavorato ancora con le Spheres per la maggior parte della giornata—potete trovare di più sulle Spheres nella nota del diario L+23. Le finali delle competizioni ZeroRobotics si stanno avvicinando rapidamente (buona fortuna!), ma questa è stata in realtà una serie di sessioni di test utilizzando per la navigazione uno smartphone con la sua fotocamera collegato a una delle Spheres.

Ho lavorato un po’ anche con i nostri dosimetri acustici, effettuando misurazioni di 24 ore dei livelli di rumore in posizioni specifiche della ISS. Prima tutti portavamo con noi un dosimetro personale per un periodo di 24 ore, quindi avevamo un grosso microfono attaccato al nostro collare. Molto elegante!

Il luogo più rumoroso sulla Stazione è di gran lunga nelle immediate vicinanze del tapis roulant T2 quando qualcuno ci sta correndo sopra, specialmente un corridore veloce. Ecco perché c’è la raccomandazione di indossare dei tappi per le orecchie ogni volta che corriamo: abbiamo dei tappi per le orecchie fatti su misura, dotati di auricolari che ci proteggono dal rumore del tapis roulant e allo stesso tempo ci permettono di ascoltare della musica mentre ci alleniamo.

Oltre ai dosimetri, nelle scorse settimane di vacanza siamo stati incaricati di diverse attività che devono essere svolte periodicamente per monitorare l’ambiente della ISS e l’equipaggiamento. Un giorno Terry, Butch e io siamo passati sistematicamente attraverso tutti i moduli: Terry verificava le condizioni dei nostri equipaggiamenti di emergenza (le maschere a ossigeno e gli estintori posizionati lungo tutta la ISS); Butch prelevava campioni di acqua dalle condutture di raffreddamento; e io misuravo la velocità del flusso d’aria attraverso le griglie di ventilazione, che a terra analizzano per stabilire se ci siano eventuali ostruzioni o intasamenti dei filtri.

Immagino che sia come l’ispezione periodica della vostra auto, eccetto che la ISS è infinitamente più complessa e non possiamo portarla in un garage per farla riparare!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. 

11/01/2015

L+44, L+45: È di nuovo Natale

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti (nota scritta il 07/01/2015):

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorni di missione 44 e 45 (6–7 gennaio 2015)—Oggi è di nuovo Natale! Proprio così: la Russia, una nazione in prevalenza Ortodossa, celebra il Natale il 7 Gennaio, quindi l’altra sera abbiamo passato la Vigilia di Natale insieme con i nostri compagni di equipaggio russi.

Sulla Stazione Spaziale questo è generalmente un giorno di riposo solo nel segmento russo, ma oggi anche Terry, Butch e io abbiamo avuto un giorno libero, perché ci aspettiamo di lavorare nel weekend in seguito all’arrivo di Dragon. Siamo stati quindi liberi di unirci a Sasha, Elena e Anton nella videoconferenza con le loro famiglie, che si erano radunate al Controllo Missione di Mosca.

Padre Ioav, il prete molto gentile di Star City, ha anche portato un piccolo coro per cantare delle canzoni di Natale per noi, fra cui quella italiana preferita “Tu scendi dalle stelle” eseguita splendidamente con una pronuncia impeccabile!

Ripensando a ieri, ho effettuato una terza sessione dell’esperimento dell’ESA Skin-B, che studia gli effetti dell’ambiente spaziale sulla pelle: se ve la siete persa, ne ho parlato con maggiore dettaglio nella nota del diario L+11.

122A6619Ho avuto modo di immergermi ancora nelle viscere della nostra toilette spaziale: nella stessa nota L+11 ho parlato del rabbocco dell’acqua di scarico, questa volta ho cambiato il fluido di pre-trattamento Quello di pre-trattamento è un fluido che viene aggiunto in piccola quantità all’acqua di scarico e compie alcune trasformazioni chimiche dell’urina. C’è un componente, chiamato pompa di dosaggio, che all’inizio di ogni utilizzo fornisce la quantità di fluido di pre-trattamento necessaria. Infatti, ogni volta che attiviamo la toilette (il che significa accendere la ventola che produce l’aspirazione), dobbiamo controllare che la spia della pompa di dosaggio si accenda per alcuni secondi e poi si spenga. Se non lo fa, c’è un problema. Questo mi è capitato giusto sabato scorso, in realtà: la spia della pompa di dosaggio non si è spenta e invece si è accesa una spia rossa di guasto. Dopo alcune verifiche guidate dagli specialisti a terra, si è arrivati alla conclusione che la pompa di dosaggio si era guastata e a Terry ne è stata assegnata la sostituzione nel suo programma di lunedì.

Prima che la sostituzione potesse essere completata con successo, la toilette del Nodo 3 è rimasta fuori servizio. Fortunatamente abbiamo ridondanza a bordo: il modulo di servizio russo ha un’altra toilette—in effetti quella era la toilette originale della stazione spaziale e la toilette del Nodo 3 è basata esattamente sullo stesso progetto, con alcune modifiche per tenere conto del trasferimento diretto dell’urina all’Urine Processing Assembly [impianto di trasformazione dell’urina—N.d.T.].

Naturalmente, per noi è davvero preferibile usare la toilette del Nodo 3: non solo è molto più vicina, ma evitiamo di disturbare Anton ed Elena, che dormono non molto lontano dalla toilette russa.

Come sapete, qui siamo anche pronti a ricevere molto presto il veicolo cargo Dragon. In preparazione al berthing [ormeggio—N.d.T.], mi è capitato di fare qualcosa che per qualche istante è effettivamente sembrata piuttosto inquietante: ho sbloccato il portello del Nodo 2, che è dove Dragon verrà ormeggiato. In questo momento, naturalmente, si affaccia sul vuoto. Lo facciamo per evitare qualsiasi problema con il meccanismo di blocco-sblocco il giorno dell’ingresso: diversi payload scientifici su Dragon dipendono criticamente dal tempo, e un ritardo nell’apertura del portello e nel trasferimento potrebbe causare una perdita di attività scientifica. Naturalmente, il portello si apre verso l’interno e così, anche se il meccanismo è sbloccato, non c’è alcun modo in cui si possa aprire contro la pressione interna della Stazione Spaziale. Ma immagino di non essere la prima ad avere una strana sensazione nello sbloccarlo: ci forniscono un promemoria che c’è una forza di circa 39.000 lbf [circa 173 kN—N.d.T.] che tiene il portello chiuso quando i moduli sono pressurizzati. Fra l’altro, questo significa anche che i portelli che si aprono verso l’esterno sarebbero un’idea veramente pessima (sì, sto pensando a te, “Gravity”).

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

08/01/2015

L+43: Capodanno nello spazio

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti (nota scritta il 05/01/2015):

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorno di missione 43 (5 gennaio 2015)—Scusate, scusate, scusate!

Vi porgo le mie scuse, non avevo previsto di fare una pausa di questo diario di bordo per le vacanze, ma è esattamente ciò che è accaduto. Non è stato un periodo particolarmente impegnativo quassù sulla ISS, ma mi sono presa un po’ più di tempo per le questioni personali, gli amici e la famiglia.

Così, eccoci qui, già quasi una settimana nel 2015. Fra l’altro, come ha fatto notare il nostro Lead Flight Director [direttore di volo responsabile—N.d.T.] Thomas (ciao Thomas!), per un intero mese la data del calendario corrisponde alla data GMT, così una volta tanto saprò veramente che giorno è.

Non so se ne ho mai parlato esplicitamente, ma la Stazione adotta l’ora GMT, o più propriamente UTC, che corrisponde al fuso orario di Greenwich. Usiamo anche indicare che giorno è contando in avanti da 1 a 365. Nel gergo della Stazione, oggi è GMT 005. Potrebbe anche essere che GMT non sia la definizione corretta per questo, ma è l’uso nel mondo della ISS. È facile vedere come da, diciamo, GMT 072, si sarà perso il conto di quale giorno sia!

GMT 365, naturalmente, è stato piuttosto facile da riconoscere come la Vigilia di Capodanno. Ci siamo divertiti molto a festeggiare diverse volte nel Modulo di Servizio russo. Abbiamo iniziato con la mezzanotte ora di Mosca, naturalmente, poi a seguire la mezzanotte dell’ora dell’Europa Centrale e per finire la nostra mezzanotte sulla Stazione. Fra l’altro, molti hanno chiesto se abbiamo potuto vedere i fuochi d’artificio dallo spazio. Sfortunatamente, la tempistica non ha funzionato molto bene: da alcuni giorni prima della Vigilia di Capodanno fino a oggi non abbiamo avuto una sola notte vera e completamente buia sulla Stazione. È stato quello che chiamiamo un periodo ad alto Beta, un periodo in cui le posizioni relative del Sole, della Terra e della Stazione Spaziale sono tali per cui non rimaniamo mai completamente senza luce solare. In altre parole, per diversi giorni abbiamo volato per tutto il tempo vicini al terminatore, la linea fra il giorno e la notte sulla Terra. Il Sole era o appena sopra l’orizzonte, creando lunghe ombre spettacolari sul pianeta, o appena sotto l’orizzonte, con il crepuscolo che durava fino al successivo sorgere del Sole.

Quello che mi è piaciuto di più sono state le sfumature di blu e arancione intenso che appaiono all’orizzonte della Terra subito prima o dopo il sorgere del Sole: durante il periodo di alto Beta questa striscia colorata è visibile molto più a lungo, così ci si può veramente mantenere a lungo lo sguardo. Ma mi è mancato vedere le luci delle città e le stelle nell’oscurità, quindi bentornata notte! Ci sei mancata!

Hey, l’ultimo dell’anno abbiamo ballato veramente, sapete? Non sono sicura che sia apparso un ballo dall’esterno, ma visto che nessuno guardava tranne la nostra ristretta famiglia spaziale qui, ed eravamo veramente convinti di ballare, abbiamo ballato: è la nostra storia, e ci crediamo fino in fondo!

Sasha e Anton hanno perfino cantato canzoni di Adriano Celentano, un cantante italiano molto famoso e non più giovane. È tuttora molto popolare in Russia e devo ancora incontrare un russo che non conosca le sue canzoni più famose.

Il che mi riporta a un episodio del nostro lancio che vorrei condividere. Come potreste ricordare, Terry, Anton e io abbiamo ciascuno scelto alcune canzoni che ci sono state fatte ascoltare negli ultimi 40 minuti prima del lancio. Anton ha deciso di includere qualche canzone di Celentano e ha scelto uno dei suoi brani preferiti, senza comprenderne in alcun modo le parole. Quindi immaginate il mio stupore quando, seduta in cima a un razzo con il portello chiuso e la torre di accesso ritirata, ho ascoltato queste parole nei miei auricolari: “È inutile suonare qui non aprirà nessuno, il mondo l’abbiam chiuso fuori con il suo casino!”. Quando si dice scegliere la giusta colonna sonora!

Non solo avevamo chiuso fuori il mondo (o il mondo ci aveva chiusi dentro), ma eravamo in partenza per lo spazio! Dopo alcune ore siamo arrivati sulla Stazione Spaziale—è stata una mattina presto di 42 giorni fa, fra l’altro. Una buona occasione per un richiamo amichevole dalla vostra amica Spedizione 42: “42” è la risposta, quindi niente panico e sappiate sempre dov’è il vostro asciugamano!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

06/01/2015

L+30: Iniziare la giornata con Terry il Vampiro

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorno di missione 30 (23 dicembre 2014)—Felice 24 dicembre! È la Vigilia di Natale, naturalmente—un momento molto speciale per tante persone sulla Terra e per noi sulla Stazione Spaziale. Molto più umilmente, è anche il traguardo del primo mese per Terry, Anton e me: il 24 novembre siamo arrivati nella nostra nuova casa nello spazio. Il tempo vola, vero?

Una delle cose singolari del vivere quassù sulla ISS è che non c’è alcun bisogno di fare il pendolare. Nella mia vita sono stata fortunata a non avere mai dovuto spostarmi molto per andare a scuola o al lavoro, ma questa le batte tutte: vi svegliate al mattino e vi trovate già al lavoro. Se siete una di quelle persone che gradiscono il viaggio verso il lavoro per i tempi morti da sfruttare, sareste nei guai!

La prima cosa che faccio al mattino prima ancora di uscire completamente dal mio sacco a pelo è aprire lo schermo del laptop nel mio alloggio e controllare la pianificazione sull’agenda elettronica, chiamata OSTPV (On-Board Short Term Plan Viewer [visualizzatore della pianificazione di bordo a breve termine—N.d.T.], o qualcosa di simile).

122A5587 (1)Generalmente riceviamo la pianificazione la notte prima, ma delle modifiche potrebbero essere state trasmesse nel corso della notte. Inoltre, durante il nostro periodo del mattino dopo il sonno, potrebbero essere indicate delle attività molto brevi che sono in realtà dei promemoria: per esempio, oggi niente caffeina per 2 ore prima di un certo esperimento; ricordarsi che questa mattina si sta completando una raccolta delle urine; niente esercizio fisico questa mattina fra le 5 e le 7 (non che io possa candidarmi a questo, ma alcuni membri dell’equipaggio si alzano presto e amano allenarsi al mattino).

Stamattina la mia giornata è iniziata di nuovo con un incontro con… Terry il Vampiro! Scherzo, naturalmente: Terry è un ottimo Ufficiale Medico dell’Equipaggio e fa sempre un magnifico lavoro quando mi preleva il sangue. Come al solito, dopo aver raccolto i campioni di sangue e aspettato il tempo di coagulazione di 30 minuti, metto le provette nella nostra centrifuga per altri 30 minuti prima di conservarle in uno dei nostri congelatori MELFI, dove attenderanno un’occasione per tornare a Terra.

Diversi esperimenti di fisiologia umana hanno un requisito “Giorno di Missione 30” per i dati e quindi, oltre al prelievo di sangue, sto facendo un’altra raccolta delle urine delle 24 ore e indossando ancora i sensori di temperatura sulla fronte e lo sterno per l’esperimento dell’ESA Ritmi Circadiani. Inoltre ho eseguito una serie di misurazioni della mia pelle per l’esperimento Skin-B, di cui ho parlato nella nota del diario L+11.

Mi sono anche immersa un altro po’ nella pancia di Columbus per un’attività di raccolta di campioni d’acqua. L’acqua scorre nelle tubazioni interne di raffreddamento di tutti i moduli non russi, e periodicamente dobbiamo accedere alle tubazioni attraverso alcune aperture di ispezione dedicate e prelevare un po’ d’acqua. Ieri ho raccolto due campioni: uno sarà riportato a terra per l’analisi; il secondo è servito per l’analisi immediata con una striscia reattiva per l’ammoniaca. La presenza di ammoniaca nell’acqua indicherebbe qualche perdita all’interfaccia fra le tubazioni di raffreddamento interne (acqua) e quelle di raffreddamento esterne (ammoniaca): visto che l’ammoniaca è molto tossica, sarebbe una scoperta molto spiacevole. Ma fortunatamente la striscia reattiva non ha rilevato alcuna ammoniaca nell’acqua di Columbus!

Buon Natale da tutti noi quassù sulla Stazione Spaziale!

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Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

24/12/2014

L+27, L+28: Ascoltare i rumori della Stazione Spaziale di notte

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorni di missione 27 e 28 (20–21 dicembre 2014)—Stanotte sono la nottambula della Stazione, tutti gli altri stanno dormendo nel nostro piccolo anello di quattro alloggi dell’equipaggio nel Nodo 2.

Mi piace ascoltare i suoni della Stazione di notte. La gente a volte mi dice che vorrebbe ascoltare il silenzio assoluto che suppongono io senta nello spazio, ma la famosa battuta “nello spazio, nessuno può sentirti urlare” si applica solo al vuoto dello spazio: fortunatamente all’interno della Stazione Spaziale abbiamo un’atmosfera respirabile con circa la stessa pressione che c’è sulla Terra al livello del mare. Un’abbondanza di molecole tenute strettamente vicine fanno propagare felicemente il suono attraverso la cabina.

C’è sempre un sensibile rumore di fondo, a causa delle molte ventole e pompe continuamente in funzione: un ronzio costante che indica che la Stazione è “viva” e in buona salute. In realtà, se avessimo un’emergenza, come un incendio o una depressurizzazione, anche se non scattasse nessun allarme udibile ce ne accorgeremmo immediatamente perché la Stazione diventerebbe silenziosa: i computer attiverebbero una risposta automatica d’emergenza che spegnerebbe la ventilazione.

A volte dei rumori mi hanno colta di sorpresa. Come la prima volta che ho notato un rumore diverso nella nostra cabina della toilette, accompagnato da una vibrazione distinta che potevo sentire attraverso i punti di fissaggio dei piedi sul “pavimento”. È venuto fuori che si tratta di una circostanza normale, quando i controllori a terra fanno funzionare l’impianto di trasformazione dell’urina in una certa modalità.

Oppure un giorno, mentre galleggiavo all’interno di Columbus, ho sentito uno dei nostri rack scientifici emettere un forte sibilo per diversi secondi, poi fermarsi in silenzio. Ho chiesto a Col-CC a Monaco ed è risultato che stavano eseguendo da terra dei comandi sul nostro Levitatore Elettromagnetico. Quindi, tutto previsto!

È piuttosto comune per il controllo a terra inviare dei comandi a distanza. La maggior parte di quello che facciamo quassù come equipaggio riguarda compiti che ci richiedono di mettere le mani sulle attrezzature: tutte le attività di comando dei sistemi della stazione e degli esperimenti scientifici che possono essere fatte da terra a distanza vengono generalmente effettuate dai controllori a terra, sulle console nei diversi centri di controllo. Ed è probabilmente meglio che siano gli specialisti di ogni sistema a mandare i comandi alla Stazione.

È anche un modo per risparmiare il prezioso tempo dell’equipaggio: per esempio, molte procedure di manutenzione prevedono all’inizio dei passi di messa in sicurezza per assicurarsi che l’equipaggiamento non sia in tensione e si trovi in una configurazione sicura. Il Controllo Missione arriva sempre prima di noi e avrà già eseguito la messa in sicurezza ancora prima che abbiamo modo di chiederlo.

Quindi, come potete immaginare, gestire la Stazione Spaziale richiede molta comunicazione e coordinazione fra l’equipaggio e i team a terra. E possiamo sempre contare su dozzine di specialisti che controllano un flusso costante di telemetria per assicurarsi che tutti i sistemi siano in buona salute quassù. O anche per aiutarci con le piccole cose come disabilitare i rivelatori di fumo: dobbiamo farlo nella maggior parte dei moduli prima di passare l’aspirapolvere sui filtri nel week end, per evitare il rischio che la polvere faccia scattare un falso allarme fumo, e riceviamo sempre una mano dal controllo missione per aiutarci a farlo.

Hey, ora sono nello spazio da quasi un mese, il che significa che oggi per me è stato il giorno dei pantaloni nuovi! Sì, ne abbiamo in dotazione sei per l’intera missione, quindi oggi è arrivato il momento di vedere cosa aveva da offrire il mio guardaroba spaziale. In realtà ho pensato che avrei avuto sei paia di pantaloni identici ma… sorpresa! Questo sarà il mese dei pantaloni verdi. Adoro questi pantaloni, fra l’altro sono molto comodi e pratici, con molte tasche e strisce di Velcro per fissare le cose. Anche le tasche sono rigorosamente chiuse con il Velcro, per evitare che gli oggetti fluttuino via. La ragione è che, come regola senza eccezioni, nello spazio le cose vogliono sempre volare via.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

22/12/2014

L+24, L+25: Vederci chiaro sulla vista

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorni di missione 24 e 25 (17–18 dicembre 2014)—La grande notizia del giorno qui sulla Stazione Spaziale è che sabato non cattureremo più Dragon: come potreste avere sentito, la missione di rifornimento SpaceX-5 è stata rinviata di alcune settimane, e ora naturalmente i team a terra stanno lavorando sodo per ripianificare i prossimi giorni e fare buon uso del nostro tempo quassù, visto che tutte le attività legate a SpaceX sono per ora sparite dalla nostra timeline.

In particolare, domani sarebbe stata una giornata in gran parte libera, in vista di un sabato molto impegnativo per lavorare all’arrivo di Dragon, ma ora siamo di nuovo a un normale venerdì lavorativo e un fine settimana fuori servizio.

Durante la nostra Daily Planning Conference [riunione giornaliera di pianificazione—N.d.T.] serale con i centri di controllo, il tipico esordio di Houston “Il programma è a bordo” è stato sostituito da “Il programma NON è a bordo”, vale a dire che i team di pianificazione stavano ancora lavorando ai dettagli del nostro programma di domani—sarà completato nelle prossime ore e trasmesso durante il nostro periodo di riposo notturno, così domani mattina saremo pronti a partire.

Ieri ho lavorato ancora con l’airlock giapponese: Butch e io abbiamo rimosso il dispositivo di rilascio dei satelliti che era installato sul tavolo scorrevole e, con l’assistenza in tempo reale dal centro di controllo della JAXA a Tsukuba, abbiamo fatto un po’ di lavoro di ispezione per diagnosticare un’anomalia con alcuni indicatori dei limiti di estensione (i sensori che forniscono la posizione corrente del tavolo scorrevole).

Quest’ultimo paio di giorni sono stati per me anche giornate intense sulla salute oculare: negli ultimi anni è stata dedicata una grande attenzione agli occhi, dato che siamo venuti a conoscenza di alcune alterazioni della vista in diversi membri di equipaggi di missioni di lunga durata. La causa esatta non è ancora nota ed è dunque importante raccogliere molti dati.

130A5048Ho iniziato ieri con un semplice esame di acuità visiva, non molto diverso da quello che probabilmente conoscete dalle vostre visite oculistiche. Poi Terry ha misurato la pressione del fluido all’interno del mio bulbo oculare toccando delicatamente la superficie dell’occhio con uno strumento chiamato tonometro (ho già detto che quassù dobbiamo veramente avere fiducia nei nostri compagni di equipaggio?).

E oggi abbiamo ripreso immagini dei nostri occhi usando due diversi strumenti: un oftalmoscopio (che è quello nella foto) e una macchina per tomografia (nello specifico, se al contrario di me siete esperti di queste cose, è un Tomografo a Coerenza Ottica). Tutti questi esami richiedono l’assistenza di un altro membro dell’equipaggio, che interagisce con un conduttore remoto a terra che riceve le immagini in tempo reale dall’equipaggiamento e la vista di noi che lavoriamo quassù ripresa da una telecamera.

Non è tutto, comunque: domani faremo anche un’ecografia dell’occhio!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

19/12/2014

L+23: Serata Marangoni sulla Stazione Spaziale!

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorno di missione 23 (16 dicembre 2014)—Vi siete probabilmente persi la novità, ma ve la dico ora: stasera c’è una serata Marangoni! Almeno qui sulla Stazione Spaziale!

Ci piace scherzare dicendo che suona come una festa da ballo alla moda (mi chiedo… si può ballare nello spazio?), ma in realtà è proprio il contrario: nelle serate Marangoni ci viene chiesto di non fare esercizio fisico e di spingerci con particolare delicatezza sulle ringhiere. E dovremmo veramente tenerci lontani dal rack Ryutai nel laboratorio giapponese, dove viene condotto l’esperimento Marangoni: questo protocollo sperimentale è molto sensibile alle oscillazioni-G—diciamo che sono delle piccole accelerazioni che impartiamo alla struttura—e allora dobbiamo fare attenzione. Quindi, ogni volta che volete una serata tranquilla come quando si sta sul divano, si può dire che state passando una serata Marangoni!

122A5293Come suggerisce il nome, questo studio riguarda la convezione di Marangoni. Quale convezione? Non è vero che non c’è convezione in assenza di peso? Beh, sì, se intendete la convezione naturale indotta dalle differenze di densità: per esempio, sulla Terra l’aria calda sale perché è meno densa dell’aria fredda. Ma non in condizioni di assenza di peso, perché il galleggiamento è un effetto della gravità! Tuttavia, la convezione di Marangoni si verifica alla superficie di un liquido ed è in realtà guidata dalla tensione superficiale o, più precisamente, dalla differenza di tensione superficiale indotta dalla temperatura. Suona complicato, ma se avete osservato dell’olio al centro di una padella calda muoversi verso i bordi, avete osservato un esempio di convezione di Marangoni.

Lo spazio è il luogo perfetto per gli studi sulla Marangoni: prima di tutto, come abbiamo già detto, non c’è la convezione indotta dalla gravità a confondere le osservazioni. Ma si possono anche fare dei trucchetti interessanti che sulla Terra non sarebbero possibili: l’esperimento attualmente in corso utilizza un ponte liquido che non potrebbe mai essere ottenuto di quelle dimensioni sulla Terra—crollerebbe sotto il suo stesso peso!

Hey, mi sono lasciata trascinare così tanto dalla Marangoni che non vi ho parlato per niente della mia giornata. Prima ho passato la mattina lavorando con Elena su Spheres, come potete vedere nella foto. In futuro scriverò sicuramente di più su Spheres, ma per ora vi dirò che abbiamo eseguito una sessione di prova in preparazione alle finali della competizione ZeroRobotics di gennaio. Ci siamo divertite molto e sono sicura che ci divertiremo ancora di più quando avremo caricato sui satelliti Spheres il software degli studenti in gara!

Butch e io abbiamo fatto un’altra sessione di catture decentrate, simili a quelle di sabato, in preparazione alla cattura di Dragon. Abbiamo perfino provato il passaggio alla nostra postazione di lavoro robotica di backup nel Laboratorio americano, per essere pronti a un eventuale malfunzionamento il giorno della cattura.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

17/12/2014

L+22: Terra chiama spazio

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorno di missione 22 (15 dicembre 2014)—Ieri ho avuto il mio primo contatto radioamatoriale con gli alunni delle scuole. Un grande saluto agli studenti degli istituti “Elena di Savoia” di Bari e “Alessandro Volta” di Bitonto! È stato divertente parlare con voi, e grazie delle ottime domande!

I contatti radioamatoriali fra gli astronauti e i ragazzi delle scuole hanno una lunga tradizione sulla ISS, grazie a un piccolo esercito di volontari in molte nazioni che lavorano con le scuole locali non solo il giorno del contatto, ma anche nelle settimane e nei mesi che precedono l’evento: insegnano agli studenti la tecnologia della radio e lo spazio, per prepararli e auspicabilmente entusiasmarli all’evento.

Da parte mia, ho dovuto solo trovarmi pronta sul canale giusto al momento giusto: è molto importante, perché abbiamo bisogno della visibilità in linea d’aria con la stazione radioamatoriale a terra e il passaggio dura solo una decina di minuti. Un paio di minuti prima dell’orario di acquisizione del segnale previsto, ho iniziato a chiamare per controllare se qualcuno mi stesse già ricevendo. Alla fine ho ricevuto una chiamata dalla stazione di terra e, come previsto, abbiamo iniziato la nostra conversazione. Li ho sentiti forte e chiaro, il che mi ha piacevolmente sorpresa: in qualche modo mi aspettavo che la qualità del segnale non fosse così buona. Mi auguro che abbiano avuto la stessa qualità dall’altra parte.

In questi contatti non c’è tempo per parlare del più e del meno e per le formalità: in meno di dieci minuti, abbiamo dovuto assicurarci che i 20 studenti che erano in fila per fare le loro domande ne avessero l’opportunità. Così eccomi lì, pronta a iniziare. Ed ecco arrivare la prima domanda—siete pronti? È questa:

È noto che nello spazio si diventa piu alti. Succede la stessa cosa alle biomolecole? Ci sono variazioni nella struttura terziaria delle proteine?

Sono quasi caduta dalla sedia… beh… se avessi avuto una sedia. (mi chiedo quale possa essere un buon equivalente di questa espressione in assenza di peso… qualche suggerimento?)

Dove sono le care vecchie domande sul cibo e la toilette spaziale? Scherzi a parte, mi hanno veramente colpita tutte le domande: hanno dimostrato grande interesse e conoscenza della scienza e della tecnologia, dandomi grande speranza per le nostre future generazioni di scienziati e ingegneri. Continuate il gran lavoro, ragazze e ragazzi!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS

16/12/2014