Dal Diario di bordo (nota scritta il 18/01/2015):
Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorno di missione 53 (15 gennaio 2015)—Dopo le emozioni non pianificate di mercoledì, giovedì mattina ci siamo svegliati tornando alla relativa normalità. Relativa, perché il circuito di raffreddamento esterno B era ancora spento e depressurizzato: a causa della possibile presenza di bolle di gas dopo gli eventi di mercoledì, la ripressurizzazione era un processo delicato che avrebbe richiesto al controllo a terra diversi giorni per essere eseguito in sicurezza (il circuito B è di nuovo online oggi, domenica, mentre scrivo questa nota).
La ventilazione è stata ripristinata quella mattina, il che significa che il campeggio era finito e avremmo potuto tornare nei nostri alloggi dell’equipaggio, ma il raffreddamento nel Nodo 2 dipende dal circuito B, quindi avrebbe fatto un po’ più caldo per alcune notti (credo che questa cosa non mi abbia dato alcun fastidio).
Non c’era il raffreddamento nemmeno nel Nodo 3, dove si trova il nostro tapis roulant T2, così abbiamo fatto il nostro allenamento cardiovascolare giornaliero nel Laboratorio con CEVIS, la nostra cyclette spaziale. Gli altri moduli avevano il raffreddamento perché era stato possibile farli passare alla modalità “circuito singolo”, che consiste nel collegare i circuiti di raffreddamento interni e fare in modo che respingano il loro carico di calore complessivo attraverso il circuito esterno A, quello non coinvolto negli eventi dei giorni precedenti.
A causa della situazione del circuito B non erano disponibili nemmeno tutti i canali di alimentazione elettrica, causando alcune limitazioni, ma niente di drammatico: in JEM e Columbus, per esempio, avevamo solo metà delle luci in funzione e uno dei due pannelli di comunicazione disponibile. Niente che impedisse le attività scientifiche per riprendere il ritmo, e poco dopo la nostra conferenza di pianificazione del mattino con il controllo a terra Butch, Terry e io stavamo iniziando i nostri rispettivi esperimenti e la Stazione era di nuovo un laboratorio in piena attività!
Io sono stata incaricata di preparare il Fruit Flies Lab [laboratorio dei moscerini della frutta—N.d.T.]. Sì, Dragon ha portato un po’ di compagnia vivente sotto forma di circa un centinaio di moscerini della frutta o, per essere formali, Drosophila Melanogaster. In realtà, ormai ne abbiamo probabilmente di più: il punto è osservare diverse generazioni e il breve arco di vita dei moscerini della frutta lo rende possibile. E visto che condividiamo con quei tipetti circa il 77% dei geni noti per essere coinvolti nelle malattie, sono dei modelli animali molto interessanti!
I moscerini sono stati trasportati in delle cassette, che potete vedere nelle foto. Mentre le prendevo una a una dalle imbottiture in gomma piuma nelle loro scatole di trasferimento, era bello vedere che erano vivi e in buona salute: per quanto potessi dire, erano astromoscerini felici nello spazio!
Ogni cassetta di moscerini era abbinata a una speciale piattaforma di ricambio del cibo, con la quale potevo inserire del cibo fresco senza interrompere l’isolamento, e allo stesso tempo estrarre le larve per la conservazione nel nostro congelatore MELFI. Dopo il ricambio del cibo, ho inserito ciascuna cassetta in una posizione specifica in una delle attrezzature Nanorack: come viene generalmente fatto negli esperimenti di scienze della vita, metà delle cassette sono state inserite in una centrifuga per simulare la normale gravità della Terra, mentre l’altra metà è stata sistemata in luogo statico, quindi in assenza di peso.
Inoltre, ogni cartuccia è stata abbinata a una piccola unità con una telecamera che segue il comportamento dei moscerini e fornisce un ciclo artificiale giorno/notte.
È stato un lavoro molto gratificante, non vedo l’ora che arrivi il prossimo ciclo di alimentazione!
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS
19/01/2015
3 Comments
mi raccomando nutri bene gli astromoscerini!
i moscerini ? li hai presi uno per uno ? li hai messi in una casettina ? per vedere l’effetto che fà ? questo a davvero dell’ ultra stratosferico …io mi aspetto un futuro senza troppi moscerini ..sono fastidiosi come le zanzare ..preferisco le farfalle e le api …
Nota per chi cura la traduzione dall’inglese: “In DELLE cassette” in italiano non esiste. Orrore a sentirsi e a leggersi. “In cassette” era sufficiente