Per capire che ore sono sulla Stazione Spaziale Internazionale certo non si può guardare fuori dalla finestra (sebbene quella in dotazione agli astronauti sia molto grande e abbia una vista fantastica) e vedere se è giorno o notte.
Noi abitanti della ISS, infatti, ogni ventiquattro ore vediamo in media quindici albe mentre la Stazione gira attorno al mondo!
Nonostante questo siamo ancora comunque abituati ad avere una giornata di ventiquattro ore, a dormire la “notte” e a mangiare tre pasti il giorno (più ovviamente qualche occasionale snack). Per questo motivo la nostra giornata, che segue il fuso orario di Greenwich, è regolata con gli stessi ritmi che avremmo sulla Terra.
Solitamente gli impegni di ogni membro dell’equipaggio durante i giorni lavorativi non permettono di condividere insieme pranzi e cene; cosa che invece accade nei weekend dove la cena diventa un momento di condivisione per tutti noi.
Ma come si organizza il pranzo o la cena di un astronauta? Dove si prepara il cibo?
Le scorte di cibo sono conservate in varie borse in diversi luoghi della Stazione – molte sono nel PMM Leonardo, il modulo fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana. Nel Nodo 1 (Harmony), c’è il cosiddetto cibo “in uso”: di che si tratta? E’ presto spiegato. Prendiamo per esempio la categoria “verdura e minestre”: a bordo ci sono diverse borse di verdura e minestre ancora sigillate. Quella aperta e in uso è nel Nodo 1 in una cassettina rigida. Quando cerco una minestra o una zuppa apro quella cassettina e vedo che cosa è in offerta: ho provato per esempio un’ottima zuppa di lenticchie e dei gustosi asparagi! Quando la cassettina è vuota, si va a recuperare la prossima borsa di verdure e minestre… ma non prima della data in cui siamo autorizzati ad aprirla! Questo per evitare che mangiamo le scorte del prossimo equipaggio: sarebbe davvero pessima etichetta spaziale.
Che cosa abbiamo oltre verdure e minestre? Senza andare a controllare, mi vengono in mente le categorie “ frutta e frutta secca”, “colazione”, “ contorni”, “carne e pesce”.
Alcuni cibi sono pronti per essere consumati: per esempio le tortillas o la frutta secca. Altre devono essere reidratati con acqua calda (per esempio la mia quiche di verdure di stamattina a colazione) o con dell’acqua a temperatura ambiente (per esempio i cereali con mirtilli di ieri mattina). Altre vivande vanno invece soltanto scaldate nello scaldavivande elettrico, che ha la forma di una valigetta. Per esempio i miei pomodori con melanzane di oggi a pranzo!
Quando arriva un veicolo, per qualche giorno c’e’ anche del cibo fresco. Per esempio, con la nostra Soyuz sono arrivati pomodori, arance e mele. Inoltre, ogni astronauta ha il proprio “ bonus food”, nove borse di cui possiamo specificare il contenuto! Del mio bonus food parleremo parecchio qui si Avamposto 42!
Che utensili utilizziamo per mangiare? Gli strumenti principe sono le forbici, per aprire le buste, e il cucchiaio lungo: questo per riuscire a recuperare il cibo fino in fondo alle buste. Un piccolo set di forbice, cucchiaio e forchetta vola con noi sulla Soyuz ed è poi trasferito sulla Stazione: e uno dei primi consigli di Butch all’arrivo è stato “Attenti a non perdere il vostro cucchiaio!”
Samantha Cristoforetti
La foto di copertina è stata scattata durante la nostra cena per il giorno del Ringraziamento ieri sera.
Altre foto qui.
28/11/2014
3 Comments
Che bella squadra, si vede che siete affiatati!
Hai appena risposto ad una domanda che ti ho inviato pochi minuti fa… è davvero molto interessante leggere tutte queste curiosità dallo spazio ed è un piacere immenso che tu le condivida con noi. Grazie mille!!
Samantha, ciao.
Qui mangiato adesso un’insalatina con pomodorini e funghetti in ufficio (ho portato il tutto da casa, chiaramente). Certo un pò demodè dallo spazio, ma almeno non lievito, seppure sai quest’ebrezza, con le rucole e le insalate belghe, la proverei.
A presto,
tommaso (Palermo)
Occhio a non fare indigestione!
Per quanto mi riguarda questa sera pizza ortolana!! 😉