Tag: Osteria ai confini dell’universo

Benvenuti al nostro Milliways

-Sì, signore- disse il cameriere… – Questo è Milliways, il Ristorante ai termini dell’Universo.

Il Ristorante ai termini dell’Universo rappresenta una delle speculazioni più azzardate di tutta la casistica degli esercizi ristorativi. È stato costruito sui resti  frammentari di un pianeta in rovina che è-sarebbe fu-sia sarà-era racchiuso in una vasta bolla temporale e proiettato avanti nel tempo fino all’istante preciso della Fine dell’Universo. Una cosa pressoché impossibile…

Fin qui, forse le cose suonano molto strane rispetto ai nostri di Ristoranti.

Ma ecco che mentre Zaphod, Trillian e Ford sono al tavolo…

Un grande animale del genere bovino si avvicinò al tavolo dove sedeva Zaphod.

Buonasera- disse, accovacciandosi a terra – Io sono il principale piatto del giorno.(…) Ho fatto ginnastica e mangiato un mucchio di cereali perciò c’è  tanta buona carne qua dietro.

 Quello che stanno vivendo i protagonisti del secondo libro della Guida Galattica per Autostoppisti di D.Adams non è certo quello che possiamo sperimentare noi quando andiamo al ristorante piú vicino: quando ci sediamo al tavolo il piatto del giorno non viene certo ad accoglierci!

Ma c’è una cosa che di sicuro Adams e il suo “piatto del giorno” hanno detto giusto: per stare in forma cereali e ginnastica sono essenziali. Non si tratta di fantascienza, questi piccoli accorgimenti non funzionano solo per il Ristorante ai termini dell’Universo, anzi valgono per tutti i terrestri come Arthur Dent…e forse anche Marvin!

Qui su Avamposto42 siamo convinti che per stare in salute  non servano regole complicate: è sufficiente capire come ogni cibo che mangiamo “parla” al nostro corpo. Per questo motivo abbiamo pensato di portarvi con noi in questa missione…

Per questo motivo non rimane che salire a bordo, o meglio…a tavola!

La missione Futura è  appena partita e da oggi, ogni settimana, cercheremo di raccontarvi come mettere il carburante giusto nel vostro corpo e come farlo lavorare al meglio, proprio come fosse una piccola Soyuz in versione umana.

Samantha Cristoforetti

24/11/2014