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Come bere un bicchiere d’acqua!

Proteine, carboidrati e la giusta quantità di grassi: allo schema del piatto unico manca solo un ultimo elemento indispensabile per la nostra salute, l’acqua.

Del resto l’acqua è una componente essenziale delle nostre stesse cellule e quindi della nostra vita.

Secondo la guida LARN 2012 (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) redatta dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), un’assunzione adeguata di acqua per il maschio adulto è di 2,5 litri e per la donna è di 2 litri al giorno considerando anche l’acqua che si assume attraverso gli alimenti, in primis la frutta e la verdura.

È anche grazie alla corretta assunzione di acqua che il nostro organismo può funzionare correttamente; non solo idrata ma per esempio può contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi e prevenire l’invecchiamento cellulare.

L’acqua dimostra anche dei vantaggi “pratici” nel corso delle diete dimagranti. È, infatti, un’ottima alleata se si ha necessità di tenere sotto controllo la fame: placa l’appetito e, soprattutto durante il pasto, bere 3-4 bicchieri di acqua, permette di sentirsi sazi più facilmente; infine, con l’acqua, si può nutrire l’organismo con minerali, come il calcio, che il corpo ci richiede attraverso il senso di fame.

Mangiare sano è semplice come bere un bicchiere d’acqua! Dr. Filippo Ongaro Per saperne di più’: www.filippo-ongaro.it  

Nutrizione e salute

20/08/2014

Uno chef… spaziale: Stefano Polato

Ogni luogo, città, regione o paese può comunicare con la gente attraverso la cucina. Stefano Polato, lo chef ufficiale della missione Futura di Samantha Cristoforetti, ha iniziato a lavorare con Argotec nel 2012. Tre parole possono descrivere bene il lavoro di Stefano: passione, natura e gratitudine. La prima lo ispira ogni giorno e lo sostiene nella ricerca di nuove soluzioni a tavola. La seconda è pensata come un esempio positivo da cui prendere spunto quando si pensa a una nuova ricetta. Infine, l’ultima è il sentimento che il nostro chef prova dentro di sè quando un cliente lo onora con la sua presenza. Oltre a queste, in realtà potremmo usare molte altre parole per far capire a tutti chi è Stefano: gusto, benessere, salute, amicizia e buona compagnia.

Stefano Polato al lavoro

Stefano Polato al lavoro

Tra Stefano e Samantha c’è stata fin da subito un’ottima sintonia nella scelta degli alimenti da portare in orbita. Da questo punto di vista, è molto importante raggiungere il giusto equilibrio tra l’alta qualità dei prodotti locali così come di quelli più esotici. La scelta dei nutrimenti utilizzati da Argotec nella preparazione del bonus food è anche stata fatta sulla base di criteri scientifici molto rigorosi, in modo da selezionare, tra gli ingredienti più sani e nutrienti, quelli maggiormente adatti per la salute e il piacere di Samantha. È molto importante mangiare in modo corretto sulla Terra, ma questo vale ancora di più in condizioni di microgravità.

Raggiungiamo Stefano all’interno dello Space Food Lab di Argotec a Torino, proprio mentre sta preparando qualcosa di gustoso per la missione Futura:

La Stazione è internazionale per definizione, con persone di diversa provenienza e cultura, con tradizioni e gusti differenti di cui ho tenuto conto pensando ai momenti di condivisione tra Samantha e i suoi colleghi. Inoltre, attraverso la cucina è possibile trasmettere al grande pubblico alcuni concetti interessanti. In particolare, Samantha ci ha chiesto un bonus food che rappresentasse bene la sana alimentazione e il benessere psicofisico. L’astronauta, può essere pensato come una lente di ingrandimento, un esempio positivo tramite cui avere accesso a informazioni utili da applicare nella vita quotidiana sulla Terra. In particolare cercheremo di sottolineare quanto siano importanti i metodi di cottura: abbiamo selezionato quelli meno impattanti per l’alimento in modo da avere un pasto pronto, completo e con una shelf-life di almeno 18-24 mesi.”

Antonio Pilello, Argotec

Dietro le quinte

11/06/2014

Lunga vita e prosperità

Lunga vita e prosperità: il famoso saluto vulcaniano fu usato per la prima volta dal mitico Spock nel 1967, nel corso della seconda stagione di Star Trek. Prima di tutto, se si vuole vivere in buona salute per molti anni, si deve prestare attenzione alla propria dieta e allenarsi regolarmente. Naturalmente, i personaggi di Star Trek non hanno grandi problemi riguardo alla loro condizione fisica: possono utilizzare un replicatore, una macchina in grado di sintetizzare i piatti più gustosi e genuini della Galassia, e possono allenarsi in qualsiasi condizione utilizzando la realtà simulata di un ponte ologrammi, che permette di ricreare scene molto realistiche grazie appunto a ologrammi e suoni indistinguibili dalla realtà’. 

Questo e’ solo un universo immaginario ma disporre di cibo sicuro, nutriente e accettabile al palato è molto importante per la salute e le prestazioni di un equipaggio, soprattutto se si tratta di missioni di lunga durata. Inoltre, secondo questo report, l’esplorazione umana dello spazio al di là dell’orbita bassa terrestre (ovvero tra 160 e 2000 km dalla Terra) sarà realmente produttiva, fattibile e sicura solo se si riuscirà a fornire un sistema di alimentazione adeguato per gli astronauti. Al momento infatti il periodo di conservazione di molti alimenti è di soli 1,5 anni e diversi nutrienti chiave rischiano di degradare troppo in fretta oltre questa soglia. Bisogna infine tenere conto dei problemi legati alla massa, al volume delle confezioni e al loro smaltimento.

Le attuali procedure di pre-volo e l’uso di provviste preconfezionate garantiscono la sicurezza alimentare del cibo che viene trasportato ma è comunque importante estendere nel tempo la fruibilità dei prodotti e limitare l’uso delle risorse per il trasporto e per la preparazione di scorte alimentari appetibili. Il gusto e la consistenza degli alimenti sono di particolare importanza per gli astronauti, che hanno bisogno non solo delle sostanze nutritive essenziali per sopravvivere ma anche di cibo familiare per migliorare la loro condizione psicologica in un ambiente insolito e artificiale.

19/05/2014