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Ti porterai dei libri sulla Stazione Spaziale?

Sì, sto portando dei libri con me nello spazio. Non intendo i libri digitali – di quelli posso farmene mandare più di quanto possa leggerne in una vita intera!

No, parlo proprio di libri di carta, quelli dove puoi fare l’orecchia alla pagina per tenere il segno. Ho esitato un po’, perché i libri di carta pesano e occupano volume e ho una disponibilità di peso e volume piuttosto limitata nel mio “bagaglio” personale per lo spazio.

Ma alla fine, nello spazio non si va tutti i giorni. E l’esperienza di fluttuare nella Cupola e di sfogliare le pagine di un libro mentre davanti (o sotto, o sopra) scorrono maestosamente oceani e continenti val bene la rinuncia a qualche tavoletta di cioccolato extra-fondente o qualche busta di frutta liofilizzata!

Che cosa ho scelto? Due libri parecchio sgualciti, perché li ho letti più volte: Palomar, di Italo Calvino. E Pilote de Guerre, di Antoine de Saint-Exupéry. Questi li avevo messi da parte da tempo. Poi, all’ultimo momento, ho ordinato due libricini per bambini di Gianni Rodari. Uno è “Agente X.99: storie e versi dallo spazio”. L’altro è: “I Viaggi di Giovannino Perdigiorno”. Magari registrerò qualche lettura: voi che ne pensate?

Viaggeremo un po’ insieme e un po’ separatamente, io e i libri. Alcuni saranno con me nella Soyuz. “Pilote de Guerre”, invece, lo recupererò all’arrivo di SpaceX-5, in dicembre, nel mio Crew Care Package, uno di quei “pacchi da casa” che arrivano sulla ISS per gli astronauti, un po’ come succede per i militari in missione.

Ah, ho poi parecchie copie di un minilibro che ho fatto stampare apposta, uno di quei libri piccoli piccoli, non più di 3 centimetri per lato. È una raccolta di frasi e poesie (e persino un’equazione) che, per me, raccontano il significato di questo mio viaggio nello spazio. L’ho chiamato “Untraveled World”: da quella famosa poesia di Alfred Tennyson, l’avrete forse studiata a scuola.

I am a part of all that I have met; Yet all experience is an arch wherethrough Gleams that untraveled world whose margin fades For ever and for ever when I move.

(Ulysses, by A. Tennyson)

Samantha Cristoforetti

Chiedilo a Samantha

03/11/2014